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Alcuni grandi artisti si sono interessati al tema dell’infanzia ma mai come Giovan Francesco Caroto, che alla metà del ‘500 ha dipinto un bambino che mostra un disegno che ha appena fatto, un foglio su cui ha disegnato un pupazzo.
Molti quadri raffigurano bambini, fanciulli o adolescenti, dagli angeli a Gesù, dai figli dei re e dei principi ai figli degli stessi artisti, ma difficilmente si vedono quadri che raffigurano i bambini nel loro aspetto reale e in rappresentazioni non idealizzate come in questa.
Quando invece guardiamo alla pittura otto-novecentesca vediamo esempi assai più concreti di pittori interessati al mondo infantile: Cézanne dipinge nel 1899 una “bambina con la bambola”, stesso soggetto per Paul Klee (1905), e per Picasso, che nel 1938 dipinge il bellissimo “Maya con la bambola”, un ritratto di sua figlia che tiene in braccio un bambolotto.
Del mondo dell’infanzia e della creatività dei bambini ai pittori interessa soprattutto l’aspetto irrazionale: arte e gioco contengono entrambi il senso della libertà e la possibilità di esplorare le combinazioni intellettive e sensoriali della nostra mente.